domenica 14 marzo 2010

SIMBOLO: raffigurazione del potere o elemento sociale?

In generale, descrivere un elemento Simbolico è un' azione assai complessa; nel campo architettonico poi, nel tentativo di definire cosa sia il “simbolo” si corre il rischio di ottenere un risultato astratto.

Storicamente, l’ architettura era strumentalizzata per rappresentare il potere politico, religioso ed economico di uno stato o di un élite tramite simboliche costruzioni: basti pensare ai romani e i loro archi di trionfo, alle religioni con i luoghi di culto, oppure ai più vicini (storicamente parlando) grattacieli.

Rappresentazioni, questi ultimi, del potere economico di singoli soggetti o di un’ élite: poniamo l’esempio di banchieri e petrolieri per merito dei quali ci ritroviamo edifici come l’ Empire State Building e il Rockfeller Center.

Ebbene, tutti questi simboli rappresentano il potere di pochi su molti, ma al contempo possiamo pensare a un simbolo architettonico che rappresenta un elemento in cui una società o una pluralità di persone vi si identifica, uno tra questi potrebbe essere l’ Opera House di J. Utzon a Sidney, simbolo di una nazione intera.

Una domanda che mi pongo è: qual è il confine tra il simbolo architettonico che rappresenta “i pochi” e quella che rappresenta “i molti”?

Oggi il Simbolo Architettonico esiste perché “COMUNICA”, non è né “MACCHINA” né “FUNZIONE” ,al contempo può rappresentare un “VELO DI MAYA” per i più.

Al contrario si presenta e si rappresenta auto-elevandosi nell’ olimpo architettonico, pur essendo a volte non funzionale e funzionante e quindi non fruibili dalla società.

A questo punto la domanda è obbligatoria! Perché un’ Architettura non sia allo stesso tempo Simbolica e Funzionale?

Possibile che gli Architetti siano soltanto auto-celebrativi e non attenti alle esigenze della società? Oppure è questo ciò di cui necessita la Società….Giocattoli Simbolici!?!?!

1 commento:

  1. La questione della riconoscibilità del simbolo è interessante. La chiave è il multistrato il multilivello del simbolo stesso! Atto di funzionare contemporaneamente a più livelli. Credo che la mia scrittura vorrebbe tendere a funzionare così a più livelli, che sono in grado di essere aperti a seconda della attenzione e/o della cultura del ricevente

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